sabato 11 gennaio 2014

RIFLESSIONI - Dopo la morte


L’umanità è sempre stata tormentata da due grandi misteri, l’uno legato all’altro: l’universo e la morte. Attorno ad essi ruotano da millenni domande che non hanno risposte certe nonostante vi si siano applicati fior di scienziati e studiosi. Che cos’è l’universo? Quanto è grande, e chi l’ha messo lì? E poi: che succede quando uno muore? Finisce tutto o c’è il leggendario “aldilà”? Le risposte a mio parere sono condizionate da un limite connaturato al nostro essere: parliamo di questi misteri come se fossimo certi di essere gli unici abitanti dell’universo. E se c’è vita su altri pianeti o mondi ancora sconosciuti, come la pensano da quelle parti? I misteri sono talmente inesplicabili che per avere parvenze di risposte attendibili si è sempre fatto ricorso al “soprannaturale”, all’esistenza di un’”anima” che è una specie di coscienza senza tempo. Per i culti orientali – buddisti, induisti, sikh, ecc. – dopo la morte c’è la reincarnazione, cioè il passaggio da una vita terrena ad un’altra: rinasci in un’altra persona. 
Per le religioni africane tradizionali i morti diventano spiriti protettori dei vivi. L’ebraismo dice che dopo la morte “l’anima” raggiunge tutte le altre nello Shoel – una specie di soggiorno dei morti – in attesa del giudizio finale da parte di Dio. Anche l’islamismo afferma che ci sarà un giudizio finale e che Allah deciderà chi è destinato all’inferno e chi invece alla luce eterna. I kamikaze di Al Qaeda si ammazzano col miraggio di avere come premio nel paradiso di Allah un certo numero di vergini a loro disposizione. Il cattolicesimo dice che dopo la morte ci sono tre diversi tipi di destinazione: inferno, purgatorio, paradiso, anche se la Bibbia - in cui spesso puoi leggere tutto e il contrario di tutto a seconda degli autori dei vari libri - parla solo di paradiso e inferno, popolati da angeli e diavoli. Dante Alighieri 700 anni fa ci ha costruito sopra il suo capolavoro, la Divina Commedia. Mi chiedo anche: si parla sempre e solo di uomini: e gli animali che hanno un cuore e sangue nelle vene come noi che fine fanno? sono esclusi da un eventuale futuro dopo la morte? Se sì, non hanno un’anima. Ma questo chi lo ha deciso? Non sono “creature di Dio” anche loro? E mi chiedo ancora: nell’ipotetico aldilà stanno tutti insieme i seguaci di Allah, Budda e di Dio o c’è qualche distinzione? O il Dio dell'uomo è uno solo con nomi diversi? C’è chi si è risvegliato dal coma e ha raccontato di aver vissuto in una luce meravigliosa: era il paradiso o cosa? E se quel malcapitato era un peccatore non avrebbe visto alcuna luce ma sentito il calore delle fiamme dell'inferno?
Vorrei tanto “credere” che la mia vita non finisce assieme al battito del cuore, se non altro per poter comparire in sogno a mia moglie regalandole i numeri del lotto. Ma non ci riesco: sono troppe le domande che restano inevitabilmente senza risposta. Troppe le bugie e le ipocrisie costruite attorno a questi grandi misteri. Fortuna che fra non molto potrò assolvere tutte le mie curiosità in proposito. Ma non credo che potrò raccontarvelo.

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