venerdì 15 novembre 2013

LUOGHI E CITTA' - Amburgo, stupefacente


Conosco la Germania a menadito e penso che sia turisticamente sottovalutata: Colonia, Friburgo, Monaco, Norimberga, Baden-Baden, tutta la valle del Reno, la Foresta Nera sono delizie che nessuno dovrebbe perdersi. Mi interessai alla Germania quando al liceo cominciai a studiare il tedesco. Poi nel 1956 a Cattolica conobbi una ragazza di Amburgo, Heike. Lei 17 anni, io 18. I suoi mi invitarono lassù, allora 17 ore di treno da Bologna. Loro vennero da me. Lei si sposò, io mi sposai, ma la nostra amicizia continuò con continue visite dei rispettivi famigliari. Ci vediamo, telefoniamo e scriviamo da 57 anni! 
Amo Amburgo, la definisco la mia seconda casa per esserci stato infinite volte. Città favolosa. Nata nell’810 come presidio al castello di Carlo Magno insidiato dagli slavi, è collocata sull’estuario del fiume Elba. Nel 1943 fu distrutta dai bombardamenti alleati. Rinacque più bella che mai. Oggi è la seconda città della Germania con 1.780.000 abitanti, il secondo porto europeo dopo Rotterdam, il reddito pro capite è il doppio di quello medio continentale. 
Percorsa da una fitta rete di canali, bagnata da due laghi (Aussenalster e Binnenalster), tragitta pedoni e automobili da una riva all’altra dell’Elba attraverso due tunnel spettacolari. Il suo segno distintivo è il St Michael, un altissimo campanile visibile a grande distanza. Ma Amburgo è celebre anche per la zona di Blankenese lungo l'Elba, con le vecchie case di pescatori oggi trasformate in ville di prestigio; lo stupefacente giardino botanico “Planten un Blomen” allestito nel 1930 e adagiato su 47 ettari di terreno; lo zoo Hagenbeck nato nel 1907 senza gabbie, esteso su 25 ettari con 7 km di sentieri; lo Jungfernstieg, che è la strada dei negozi di lusso; il sontuoso Rathaus e la Reeperbahn, il quartiere dei night. 
Qui nel 1961, al Tabù della Grosse Freiheitstrasse (via della grande libertà) fecero la loro prima uscita da Liverpool i Beatles. Posso dire che la mia “apertura mentale” nacque qui, in occasione dei miei primi viaggi ad Amburgo. Per la prima volta venni a contatto con gente di ogni tipo e di ogni colore, capii cosa significava l’internazionalità, l’integrazione, il mondo. E conobbi una città stupenda: da non perdere.

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