lunedì 16 settembre 2013

I PERCHE' - Il nome del gol


 Perché per dire di una cosa successa all’ultimo minuto si parla di “zona Cesarini”? Che cosa significa?

L’espressione fa riferimento ad un gol segnato negli ultimi istanti di una partita di calcio ma ormai è entrata nel linguaggio comune ed ha un significato generalizzato; così come l’altra, “fuori tempo massimo”, derivata dal ciclismo, che sottolinea un’azione compiuta oltre la scadenza dei termini fissati. Fare gol “in zona Cesarini” significa segnare quasi alla fine dei 90 minuti regolamentari. Colui che per primo “firmò” questa impresa fu Renato Cesarini, giocatore della Juventus Anni 30: il 29 marzo 1931 all’88’ trascinò l’Italia al pareggio (1-1) con la Svizzera. Il 13 dicembre dello stesso anno, al 90’ esatto realizzò il gol della vittoria ( 3-2) sull’Ungheria. Da allora, una rete decisiva realizzata quando ormai non c’é più speranza di modificare il risultato venne definita col nome del goleador bianconero. Nel calcio sono numerosi altri gol “firmati”. A metà degli Anni 90 sono divenuti celebri i “gol alla Del Piero”: palla calciata di interno destro dal vertice sinistro dell’area di rigore avversaria e puntualmente destinata all’incrocio dei pali alla sinistra del portiere. Quando il talento juventino arrivava in quella “zona”, il pubblico esplodeva in un urlo già pregustando la prodezza balistica: che il più delle volte andava a segno. Ci sono stati anche i “gol alla Meazza”: il bomber interista Anni 30 si presentava solo davanti al portiere, lo invitava all’”uscita”, la dribblava con una finta e deponeva la palla in porta. Per lungo tempo é rimasto nella storia il “gol alla Mortensen”, come sinonimo di gol quasi impossibile, realizzato calciando quasi dalla linea di fondo. Nacque esattamente il 16 maggio 1948 a Torino (Italia-Inghilterra 0-4). Dopo appena 4’ Stanley Mortensen, proiettatosi verso la linea di fondo, calciò il pallone con l’esterno del piede destro imprimendogli un forte effetto. Il pallone andò a insaccarsi nel primo incrocio dei pali dopo una traiettoria curva che lasciò di stucco il portiere Bacigalupo. In Italia non si era mai visto niente del genere e da allora quel tipo di gol venne definito “alla Mortensen”.

Nessun commento:

Posta un commento