martedì 15 ottobre 2013

LUOGHI E CITTA' - Finlandia, il sogno



Ho girato il mondo, sono stato nei paesi più strani. Ho un rammarico: non sono mai andato in Finlandia. E ce l’ho nel cuore, per vari motivi, soprattutto perchè è un Paese "diverso" dagli altri. Ha una superficie di 338.145 kmq (l’Italia è di 301.340 kmq) e solo poco più di 5 milioni di abitanti (come Roma Milano e Napoli messi assieme), la maggior parte dei quali concentrati in poche città del sud (Helsinki, Turku, Tampere). Quindi il resto è silenzio e tranquillità. E aurore boreali. Ha 187.888 laghi, per dire solo quelli di una certa dimensione, e per questo è chiamata riduttivamente “il Paese dei Mille Laghi”. La sua lingua appartiene al ceppo ungaro-finnico, quindi rarissima e diversa dal resto delle lingue europee. E’ percorsa da un verde sterminato che a nord si inserisce nella leggendaria Lapponia, terra delle renne, che per il 95% è parco nazionale e che è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio universale. Il periodico Newsweek recentemente ha definito la Finlandia come “il miglior paese del mondo”, anche se parecchi finlandesi hanno obiettato: si sta bene ma non è il paradiso. Le tasse sono molto alte (ma i servizi ai cittadini sono adeguati), studiare costa poco o niente, la criminalità è bassissima, ma il numero dei suicidi è stranamente elevato. E’ certo che la Finlandia è una delle nazioni più ricche. Un Paese così scarsamente popolato è sorprendentemente ricco anche di personaggi illustri: dal compositore Sibelius all’architetto Aalto, per citarne solo due. Il suo vanto di ieri è Paavo Nurmi, mezzofondista e fondista di atletica che fra il 1920 e il 1928 vinse 9 ori e 3 argenti olimpici. Il suo vanto di oggi è la Nokia, produttrice di cellulari. 
Sogno la Finlandia dal 1955, quando avevo 17 anni. Al liceo come lingua straniera studiavo il tedesco. Allora si usava mettere in contatto studenti di nazioni diverse che nello rispettive scuole imparavano la stessa lingua. A me toccò una ragazza, credo della mia stessa età, bionda, gli occhi chiarissimi, la figura delicata e armoniosa. Si chiamava Laina Honkonen, abitava a Kivijarvi, poi si trasferì a Saarijarvi. Mi descriveva il suo paese e io il mio. Per Natale mi mandava libri illustrati sulla Finlandia, uno sulla Lapponia. Li conservo ancora, assieme al ricordo di Laina che non ho mai conosciuto di persona. Ci scrivemmo per alcuni anni, un’estate lei venne a fare la cameriera in un paese austriaco proprio per darmi modo di raggiungerla più facilmente, io non potei andarci per problemi di salute. E fu la fine del nostro rapporto. Da allora mi è rimasto il rammarico di non averla potuta incontrare ma soprattutto di non essere mai andato a visitare il suo Paese. Se qualcuno mi legge dalla Finlandia, mi sa dire dov’è oggi la “mia” Laina?

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