giovedì 19 settembre 2013

I PERCHE' - Le belle figurine

Perché - e come, e quando - sono nate le figurine sportive?

Quelle sportive non sono le sole - né tantomeno le prime - “figurine”, così dette per essere “piccole figure riprodotte su piccoli fogli di carta”. Le prime pare siano nate in Francia attorno al 1865: fiori, animali, donne, bambini con funzioni puramente decorative di confezioni di prodotti diversi. Piacquero tanto che si  cominciò a farne la raccolta. Una delle più famose collezioni fu quella ideata dal barone tedesco Justus von Liebig: per lanciare i suoi “estratti” di carne” decise di dare in omaggio agli acquirenti dei suoi prodotti una serie di figurine di soggetto diverso. Solo nel 1895 Liebig pubblicò, in Gran Bretagna, la prima serie di figurine interamente dedicata allo sport: era la serie N. 461 con soggetti relativi a cricket, tennis, golf, croquet, football, tiro con l’arco. Nel 1896 la Liebig distribuì un’altra serie sportiva in Germania, Belgio e Italia. Attorno al 1920 anche industrie italiane cominciarono a produrre figurine, sempre abbinandole ai loro prodotti: la Fabbrica di Cioccolato Helvetia di Reggio Emilia, la Zaini, la Lurati. Il mondiale di calcio disputato in Italia nel 1934 produsse il boom della figurina sportiva nel nostro Paese. Nello stesso anno l’editrice Vecchi di Milano pubblicò l’album “Assi del ciclismo e del calcio” le cui figurine si potevano acquistare assieme ai fumetti dello stesso editore: Bombolo, Jumbo, Rin-tin-tin, Primarosa. (Del 1934 é anche la collezione di figurine Perugina, abbinata ai cioccolatini, disegnata da Angelo Bioletto e divenuta celeberrima per l’introvabile “Feroce Saladino”). 
Una delle prime aziende italiane a puntare su una serie sportiva fu la Caffarel-Prochet di Torino che nel 1936 editò cento figurine di calciatori disegnate da Carlin Bergoglio.



Altre aziende la imitarono (la Atti & Bassi di Bologna, la Wamar di Torino, la Fidass di Serravalle Scrivia), finché nel 1961 la Panini di Modena entrò nel mercato dell’editoria esclusivamente come produttrice di figurine sportive. La sua attività continua a tutt’oggi, con diffusione europea. Negli Stati Uniti le figurine nacquero come “cigarettes card”, cioè avevano la funzione di rinforzare i pacchetti di sigarette. Una delle prime serie, del 1885, era denominata “The World’s Campions” ed era prodotta dalla Allen & Ginter di Richmond, Virginia. 

Se in Italia la figurina é ancora e solo oggetto di divertimento da parte di un pubblico giovane, negli Usa la figurina é oggetto di collezionisti strampalati: nel 1997 la prima figurina (datata 1914) di Babe Ruth, raffigurante questa leggenda del baseball con la maglia dei Baltimora Orioles, fu venduta per settemila dollari. Nel 1961 Barry Harper acquistò per un paio di miliardi cinque pezzi pregiati tutti dello stesso soggetto: Honus Wagner, battitore dei Pittsburgh Pirates. Harper nel 1990 mise all’asta i suoi 5 pezzi e un esemplare fu venduto per 560 milioni di lire. Illustre il compratore: Wayne Gretzky, asso dell’hockey ghiaccio. Un altro pezzo fu venduto per 270 milioni a un’asta di Sotheby’s a New York. Che cosa hanno di speciale le figurine raffiguranti Honus Wagner, uscite nel 1909, e di così grande valore? All’epoca - come già detto - le figurine venivano vendute nei pacchetti di sigarette. Wagner, accanito avversario dei fumatori, non sopportava l’idea che la sua immagine venisse associata al tabacco e chiese alla compagnia distributrice delle sigarette di ritirare dal mercato la sua figurina. In circolazione ne restarono soltanto 40. E cinque le conservò Wagner stesso. Furono trovate nel taschino della sua giacca quando morì, nel 1955. Sono le cinque che Barry Harper vendette alle aste a prezzi astronomici.
 

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