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Curioso per natura, mi interessai dell’argomento “figurina”; e scoprii le
Liebig, quelle del Bon Marchè o le Perugina col mitico e introvabile “feroce
Saladino” disegnato da Angelo Bioletto: autentici gioielli di cultura spiccia
di cui avrei fatto incetta andando per mercatini: lì conoscevi la storia dell’uomo,
le varie espressioni della cultura.
Poi vennero le figurine sportive, mi
piacevano quelle che si trovavano nelle caramelle Fidass, caricature di
ciclisti e calciatori: nei miei cassetti ne ho ancora una decina. Dopo è stata
un’esplosione, con la Panini di Modena ad accendere la miccia. Fra l’altro la
Panini nel 1986 cominciò ad allestire il Museo della Figurina: oggi è un
capolavoro imperdibile.
Recentemente ho riscoperto nella mia biblioteca un piccolo capolavoro, un piccolo album acquistato in un mercatino: 50 figurine con la storia della bicicletta (Cycling 1839-1939), ciascuna nelle quali corredata da una lunga descrizione. Il piccolo album fu pubblicato in Gran Bretagna dalla "John Player & Sons" per conto della ominima marca di sigarette.
Recentemente ho riscoperto nella mia biblioteca un piccolo capolavoro, un piccolo album acquistato in un mercatino: 50 figurine con la storia della bicicletta (Cycling 1839-1939), ciascuna nelle quali corredata da una lunga descrizione. Il piccolo album fu pubblicato in Gran Bretagna dalla "John Player & Sons" per conto della ominima marca di sigarette.
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